Fontanini dichiara 'morta' l'Uti e annuncia il ritorno di 112 dipendenti
Dal primo gennaio di nuovo sotto il Comune del capoluogo friulano tributi, personale e Polizia locale
UDINE – «Per me l’Unione Territoriale Intercomunale è morta». Non ha usato giri di parole il sindaco di Udine Pietro Fontanini per esprimere il proprio giudizio (negativo) sulle Uti, annunciando il ritorno di alcune competenze dirette da quella del Friuli Centrale al Comune. Un passaggio che sarà concretizzato il primo gennaio 2019 e che riguarderà, tra gli altri, i temi dell’organizzazione del personale, dei tributi e della polizia locale. Come ha spiegato l’assessore Silvana Olivotto, saranno 112 le persone che rientreranno nella pianta organica di palazzo D’Aronco (quelle che, due anni fa, passarono sotto le Uti furono 127). Di questi, 68 sono quelli destinati alla Polizia locale, con l'aggiunta di 9 unità di personale amministrativo.
TUTTO COME PREVISTO IN CAMPAGNA ELETTORALE - «Per ora riacquisteremo la competenza su tre funzioni – ha detto Fontanini – ma ci auguriamo che la Regione ci dia al più presto il via libera anche per tutti gli altri settori in campo all’Uti. Serviranno i tempi dell’amministrazione per la piena operatività, che auspico possa avvenire nell’arco di 4 mesi a partire dal primo gennaio». Com’è stato sottolineato dal sindaco e dall’assessore Olivotto, la decisione formalizzata dalla giunta comunale nella seduta di lunedì 22 ottobre, è coerente con le intenzioni manifestate in campagna elettorale dall’attuale maggioranza.
4 NUOVE ASSUNZIONI IN VISTA - Restando sul tema personale, il Comune ha deciso di assumere 4 nuovi operai categoria B (che in prima battuta saranno cercati attraverso un procedimento di mobilità) che saranno impiegati per il servizio manutenzioni del territorio. L'annuncio è arrivato subito dopo la giunta.
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