19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Tolmezzo

Fedriga annuncia un cambio passo per la montagna e dà la delega a Zannier

Via agli investimenti, politiche fiscali in capo alla Regione, semplificazione normativa, sghiaiamento dei fiumi, nuovo programma di sviluppo rurale, valorizzazione del patrimonio naturale tra le priorità

TOLMEZZO - Via agli investimenti, politiche fiscali in capo alla Regione, semplificazione normativa, sghiaiamento dei fiumi, nuovo programma di sviluppo rurale, valorizzazione del patrimonio naturale, tecnologia, azioni di sostegno a famiglia e natalità, promozione integrata tra sport, cultura, benessere e salute, trasporto pubblico ampliato e un marchio esclusivo che valorizzi la visione d'insieme e il prodotto Montagna Fvg. Sono così riassunte le scelte che il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha annunciato a Tolmezzo nel suo intervento conclusivo agli Stati Generali della Montagna.

SERVE UN MARCHIO RICONOSCIBILE - «Questi focus sono contenuti nel manifesto operativo, emerso dai tavoli tematici, che sarà parte integrante del nostro programma di governo», ha chiarito, rivelando nel contempo che il nuovo referente politico regionale per la Montagna sarà Stefano Zannier, già assessore a Risorse forestali e agroalimentari, «in quanto il comparto merita un'attenzione specifica a tempo pieno. Per troppi anni la Regione si è occupata di spese correnti e non ha operato reali investimenti, questo è il momento di un sostanziale cambio di passo», ha quindi evidenziato Fedriga, confermando 250 milioni di euro di risorse-sviluppo nella legge di Stabilità che coinvolgeranno anche la montagna. «Serve un marchio riconoscibile - ha sottolineato il governatore - che racchiuda l'essenza della montagna Fvg e la promuova ovunque, in Italia e soprattutto all'estero, utilizzando le città per ampliare l'eco di un prodotto che non può competere a livello globale sul prezzo ma deve fondarsi sulla qualità». Sulle tematiche ambientali, Fedriga ha confermato che lo sghiaiamento dei fiumi si farà, così come saranno curati i boschi anche attraverso opportuni tagli di alberi («come avviene nel resto d'Europa») per garantire la massima sicurezza alla rete elettrica e, di conseguenza, una reale tutela del territorio che va al di là di retaggi ideologici e che, laddove necessario, valorizzerà le aree abbandonate attraverso il cambio di destinazione d'uso. Sul capitolo trasporto pubblico, il governatore punta ad allargare ad associazioni sportive e di volontariato l'utilizzo degli scuolabus, agevolando così la quotidianità delle famiglie in contesti disagiati che già devono fare i conti con pesanti cali di natalità e, conseguentemente, di residenti. «Dobbiamo invertire a livello culturale una tendenza che, in caso contrario, ci condurrà all'estinzione», ha commentato, ricordando l'importanza del protocollo che la Regione siglerà con la presidenza del consiglio dei Ministri per diventare capofila della rete famiglia a livello nazionale, «riconoscendo il nostro ruolo in un contesto utile allo scambio di buone pratiche da divulgare nelle scuole».

C'E' AMPIO MARGINE DI CRESCITA - Richiamando il senso di responsabilità di tutti gli attori che hanno contribuito agli Stati Generali della Montagna, Fedriga ha parlato di «processo unico per cultura, sport, turismo, agroalimentare, benessere e salute, quest'ultima un aspetto che, se curato, favorisce l'afflusso turistico di chi, nella scelta della destinazione, richiede un'adeguata copertura sanitaria. Per trattenere la clientela più giorni in Friuli Venezia Giulia - ha evidenziato il governatore - non basta il singolo evento ma dobbiamo arrivare a un'offerta completa. Il Veneto accoglie 69 milioni di turisti l'anno, noi solo 9: è evidente il margine di crescita e quanto sia fondamentale operarla». Giunge da Fedriga la conferma di una riforma degli enti locali da sviluppare nei primi mesi del prossimo anno «con la collaborazione di tutti e all'insegna di aree vaste elettive che garantiscano ai cittadini l'opportunità di scegliere e giudicare». Al contempo, prosegue la trattativa per il nuovo patto finanziario con il Governo, definito «solo il primo passaggio che dovrà risolvere una situazione particolarmente negativa per il Friuli Venezia Giulia, puntando a chiudere con l'acquisizione di una gestione diretta delle politiche fiscali locali che ci consenta di decidere le imposizioni in base alle esigenze e alle caratteristiche delle diverse aree».