25 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Trasporti

Passaggi a livello: lungo la Vat-Udine transiteranno soli i treni merci

Soddisfatti i pendolari: "Una decisione di buon senso. Fine delle polemiche e delle strumentalizzazioni"

UDINE - Con l'approvazione da parte delle Commissioni di Camera e Senato del contratto di programma 2017-2021 tra Rfi e Ministero, si è messa la parola fine alla vicenda dei passaggi a livello di Udine. «Da anni i comitati AntiTreno - specificano in una nota i rappresentanti dei pendolari Fvg - chiedevano in maniera strumentale a Regione e Comune di adoperarsi per l'eliminazione della tratta Bivio Vat-Udine, in maniera da trasferire l'intero traffico ferroviario, sia passeggeri che merci, fuori città lungo la linea di Cintura. Se per i treni merci tale richiesta era giusta e condivisibile, per i passeggeri si trattava di una 'idiozia ferroviaria' mai vista prima, atteso che invece di favorire l'eliminazione dei cosiddetti 'colli di bottiglia' ne avrebbe creato uno nuovo. Solo degli avventati - continua il Comitato pendolari - avrebbero permesso ciò, creando un 'mostro ferroviario', ma soprattutto sprecando milioni di euro per i capricci di un sparuto gruppo di persone, che nella loro testa avrebbero voluto far fare ai treni passeggeri un 'giro dell'oca' per raggiungere Udine, disincentivando il servizio ferroviario e depotenziando la stazione friulana».

ECCO COME SARA' RISOLTA LA QUESTIONE - Per i pendolari a vincere è stato il buon senso. «Si ricorderà che nel dicembre 2016 a fronte delle richieste dei Comitati AntiTreno, l'ex sindaco di Udine, Furio Honsell e l'ex assessore regionale alla Mobilità, Maria Grazia Santoro, avevano sottoscritto un protocollo d'intesa con Rfi, la quale si era impegnata entro 5 anni a svolgere una valutazione di fattibilità tecnica dell’ipotesi di trasferimento del traffico passeggeri sulla linea di Circonvallazione a seguito del completamento integrale dei lavori del nodo ferroviario di Udine. Il Protocollo in realtà era pura carta straccia, utile a procrastinare nel tempo la questione e a placare nel frattempo gli animi dei Comitati AntiTreno, facendo fare bella figura ai politici di turno. Ora con il nuovo contratto di programma 2017-2021 finalmente c'è un piano chiaro per lo sviluppo del Nodo di Udine, nell'ottica di migliorare la capacità e la competitività del trasporto ferroviario merci lungo il Corridoio Baltico-Adriatico che serve i porti di Trieste, Nogaro e Monfalcone». Verrà finalmente raddoppiata la tratta Udine Centrale-Udine Parco-Bivio Cividale-PM Vat, permettendo la realizzazione di due linee indipendenti a doppio binario verso Tarvisio e Trieste. «Ciò consentirà - sottolineano i pendolari - che l'intero traffico merci transiterà solo ed esclusivamente lungo la linea di Cintura, mentre i treni passeggeri continueranno a viaggiare lungo la linea diretta Bivio Vat - Udine Centrale e pertanto i passaggi a livello del Bearzi, di via Cividale, via Pola, via del Bon e via Buttrio resteranno al loro posto».

OCCASIONE PERSA IN PASSATO«Udine purtroppo ha perso negli anni ’90, durante la realizzazione del raddoppio della linea Pontebbana - aggiungono ancora i pendolari - l'occasione per risolvere in maniera definitiva il problema. Al tempo il Comune non ha voluto l’interramento della ferrovia e l’eliminazione dei passaggi a livello come proposto allora da Fs. Perché? Di certo anche allora un gruppo di residenti di Laipacco si era opposto, consegnando all'Amministrazione una petizione di 800 firme contro l'interramento della linea, intervento ritenuto troppo invasivo per il quartiere. Probabilmente le motivazioni del mancato interramento della linea sono ben altre, legate alla speculazione edilizia che ha permesso negli anni di continuare ad edificare nella zona, anche in deroga alla fascia di rispetto, fin quasi a ridosso dei binari. Chissà se chi oggi si lamenta e si fa promotore di petizioni per l'eliminazione dei passaggi a livello, negli anni '90. ha protestato contro l'interramento della ferrovia...»