28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Politica

Europee, De Monte tenta il bis puntando sull'ascolto dei territori

L’eurodeputata dem accende i motori della campagna elettorale a Padova con militanti e simpatizzanti del Nordest

UDINE - «Fare i congressi serve, ma ricordiamoci che le elezioni si vincono con i temi e sui territori. Per le Europee il tempo stringe: parliamo meno di nomi e più di Europa, lavoro, giovani, casa». Lo afferma Isabella De Monte, eurodeputata Pd e componente della commissione Trasporti e turismo al Parlamento europeo, che a Padova ha scaldato i motori della sua campagna elettorale in vista delle Europee di maggio, alle quali si presenterà per il secondo mandato. De Monte ha riunito, in uno spazio di coworking in città, una trentina tra militanti e simpatizzanti di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna, prevalentemente giovani tra i 20 e i 30 anni, per raccogliere umori, problemi e proposte dei territori.

ASCOLTARE LA GENTE - Secondo De Monte «dobbiamo riprenderci la parola 'popolo', essere popolari e parlare alla gente: in questi anni l’abbiamo ceduta a Salvini, che gongola e ne rivendica l’esclusiva, senza aver fatto nulla per i cittadini. Io ho difeso i lavoratori e le imprese dei trasporti in Europa e ho aiutato enti e aziende a sfruttare i fondi europei. Continuerò a farlo, ascoltando tutti, in particolare i giovani, che anche oggi, nel nostro incontro a Padova, hanno messo sul tavolo richieste precise: una politica di sostegno agli affitti che permetta maggiore autonomia, più opportunità di crescita professionali e stabilità per fare impresa e nel lavoro. Noi dobbiamo dare risposte rafforzando la nostra idea di Europa, che è un’Europa dei popoli, della crescita, delle opportunità e delle tutele».      

SMASCHERARE I GIALLOVERDI - «Abbiamo sei mesi per promuovere un’Europa utile, sociale e dei cittadini – ha osservato De Monte – e smascherare la nullità dei gialloverdi e di chi attacca l’Ue per demolirla. L’economia italiana rallenta, la manovra aumenterà le tasse per le imprese, la gente corre ad aprire conti all’estero, i risparmi sono  rischio, gli interessi sui mutui aumentano e, davanti a questo, il massimo che i grillini sanno fare è tempestare i funzionari europei di telefonate per sapere se possono o meno utilizzare i soldi del Fondo sociale europeo per il reddito di cittadinanza, sentendosi sentire continuamente no. La realtà è che i soldi per il reddito di cittadinanza non ci sono e i 5stelle li vengono a cercare in Europa senza sapere nulla di fondi Ue, ricevendo infatti da Bruxelles puntualmente picche».