23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
L'iniziativa

Imprese: Fvg prima Regione in Italia a unire lavoro e sviluppo

Bini e Rosolen hanno presentato l'Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa che sarà attiva da gennaio

UDINE - Da gennaio sarà attiva, prima in Italia, l'Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa, il nuovo strumento con cui si mettono in sinergia le politiche sugli investimenti con le politiche attive del lavoro, la formazione e la professionalizzazione. A presentare il nuovo ente, illustrando obiettivi e modalità, in conferenza stampa nella sede della Regione a Udine, sono intervenuti gli assessori regionali alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, e al Lavoro e Formazione, Alessia Rosolen, che lo hanno ideato.

MESSI INSIEME LAVORO, FORMAZIONE E IMPRESE - «L'Agenzia - ha indicato Bini - nasce per programmare e progettare le politiche occupazionali e di investimento sul sistema produttivo, attrarre investimenti nazionali e internazionali, gestire le crisi industriali, promuovere la formazione dei lavoratori e analizzare la situazione del mercato del lavoro». Bini ha ricordato la fase dell'ascolto con le associazioni di categorie, le imprese, i sindacati e i lavoratori per comprendere quali sono le esigenze del mondo produttivo e da questa fase ha avuto avvio anche la creazione dell'Agenzia. «L'obiettivo che ci proponiamo - ha spiegato l'assessore alle Attività produttive - è di mettere a fattore comune l'operato delle due direzioni per quanto riguarda le attività di formazione da un lato e innovazioni nella tecnologia e nell'organizzazione delle imprese dall'altro. A questo va aggiunto l'individuazione del ruolo dei mercati del lavoro nell'ampliare e sviluppare la base di competenze in seguito alle innovazioni. Non si lavorerà più a compartimenti stagni e metteremo a sistema i quattro pilastri dell'economia: lavoro, formazione, imprese e investimenti». "È uno strumento - ha specificato Rosolen - per mettere in relazione i mondi di lavoro, formazione e imprese e garantire a al Friuli Venezia Giulia un piano industriale. Siamo la prima Regione a non costituire un'Agenzia per il lavoro così come ce ne sono molte in Italia ma a mettere insieme il lavoro, la formazione e le imprese per immaginare un piano industriale per il nostro futuro».

UN PIANO INDUSTRIALE PER IL FVG - Una realtà, per Rosolen, che rappresenta «la sintesi di quella scandita riforma delle relazioni industriali su cui vogliamo agire da subito» ma anche «supporto e strumento per l'attrattività di investitori e di formazione sul nostro territorio. Abbiamo immaginato un pacchetto organico di misure che mettano insieme le migliori esperienze nazionali e internazionali rispetto all'urgenza di progettualità della Regione Fvg». "Con quest'azione politica - ha sottolineato Rosolen - abbiamo superato il paradigma dell'Agenzia di formazione e lavoro unendo il lavoro e le attività produttive, la parte dello sviluppo e degli investimenti per redigere un piano industriale per il Fvg: un atto politico che rivendichiamo, un atto di sviluppo fondamentale e di responsabilità rispetto alle azioni da compiere a monte, ad esempio quelle sui giovani, di accompagnamento dei loro percorsi e nell'individuazione dei lavori del futuro oltre che delle linee di sviluppo. Con l'Agenzia, in questa legge di Stabilità, abbiamo anche istituito la Fondazione che aiuterà la crescita di start up e gli investimenti sul nostro territorio».

AGENZIA SENZA COSTI - L'Agenzia, hanno indicato Rosolen e Bini, non avrà costi, sarà dotata di un comitato scientifico e di un direttore, non fornirà servizi e non darà contributi ma sarà soggetto di raccordo tra le esigenze delle imprese, gli investimenti Pmi e le persone. «Non parliamo più di lavoro e formazione - ha aggiunto Bini - ma mettiamo in connessione stretta le imprese con lo sviluppo del nostro territorio». Bini ha sottolineato poi alcune misure approvate nella legge di Stabilità a favore del mondo produttivo fra le quali il credito di imposta. «Siamo partiti con un modello semplice di aiuto istituendo il credito di imposta, un sistema immediato che supera il sistema, lungo e laborioso, del bando-contributi: in questo modo le imprese, per piccoli investimenti, vedranno diminuire in modo sostanziale il costo della burocrazia e i tempi di attesa delle graduatorie, ma vedranno anche semplificate le modalità di erogazione del contributo». Accanto a questo serve un cambiamento culturale e azioni che aiutino soprattutto le piccole e medie imprese ad adottare le nuove tecnologie. «Le nostre azioni - ha concluso l'assessore alle Attività produttive - sono orientate a facilitare l'accesso ai finanziamenti per consentire al sistema imprenditoriale di avviare il processo di adeguamento alle nuove tecnologie, semplificare la burocrazia e avere norme più chiare, semplici e proporzionali alle dimensioni aziendale».