19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
L'intervento

Patto: «In atto un processo di accentramento su Trieste senza precedenti»

I consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia, Moretuzzo e Bidoli, esprimono forte preoccupazione

UDINE - «Dopo l'Agenzia per il lavoro e la Fondazione per lo sviluppo e la generazione d'impresa, pare vada a Trieste anche l'interporto di Cervignano. Il Cda di Fernetti sarebbe pronto ad assumere la guida della società friulana». I consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, esprimono forte preoccupazione per una serie di scelte della Giunta regionale che non rispettano il policentrismo del Friuli Venezia Giulia.

«Ci ha lasciati sconcertati - spiegano Moretuzzo e Bidoli - la decisione della maggioranza regionale di escludere dalla Fondazione per lo sviluppo e la generazione d'impresa i Parchi scientifici e tecnologici di Udine, Pordenone e Amaro, perché ne svilisce il ruolo e compromette la crescita della competitività dei territori in cui operano. Ora la prospettiva che l'interporto di Trieste annetta quello di Cervignano ci trova molto preoccupati: qual è il disegno strategico della Giunta regionale sulla logistica in Friuli Venezia Giulia? E quale il suo obiettivo? Prima di procedere con le incorporazioni, servono strategie esplicite e condivise. In assenza di comunicazioni chiare in questo senso, rileviamo che siamo di fronte a un processo di accentramento su Trieste senza precedenti che avviene nel silenzio delle forze di maggioranza elette in Friuli».

Nessuna volontà, però, di alimentare uno scontro tra Friuli e Trieste: «Il Patto per l'Autonomia non vuole fomentare duelli tra territori, il duello vero semmai va giocato con lo Stato per la restituzione di quanto ci è stato sottratto negli ultimi anni, e rifiuta ogni forma di strumentalizzazione del dibattito politico. Le ultime azioni della Giunta Fedriga - rilevano Moretuzzo e Bidoli - riguardano temi determinanti per la ripresa dell'economia regionale. Non ci possono essere territori di serie A e di serie B. Il modello più efficace è quello che tiene conto delle diverse identità territoriali del Friuli Venezia Giulia e le valorizza tutte».