18 aprile 2024
Aggiornato 04:00
SANTA MARIA LA LONGA

Piccolo Cottolengo di don Orione: presto il riconoscimento come residenza protetta per disabili

L'annuncio è del vicegovernatore del Fvg, Riccardo Riccardi, in visita alla struttura.

SANTA MARIA LA LONGA - «Il Piccolo Cottolengo di don Orione, a Santa Maria La Longa, potrà presto ottenere il riconoscimento di residenza protetta per disabili: un'autorizzazione attesa 40 anni». Lo riferisce il vicegovernatore della Regione Fvg Riccardo Riccardi in occasione della visita alla struttura che ospita persone con disabilità lieve, media e grave suddivise in gruppi organizzati in base al livello di autonomia. «La Regione si sta impegnando a risolvere questa annosa questione - spiega Riccardi, a margine del colloquio con don Luigi Pastrello, direttore del centro assistenziale ed educativo attivo dal 1956 - e a breve, questa struttura potrà essere riconosciuta come residenza protetta per disabili».

Visitata anche La Viarte

Riccardi ha visitato anche l'associazione di volontariato La Viarte, attiva dal 1983 nella cura dei giovani ai margini della società. La realizzazione di un edificio polifunzionale adattato a vera e propria scuola a partire dal prossimo anno e la formazione specifica da dedicare ai ragazzi ospitati, sono stati alcuni dei temi affrontati durante l'incontro con il direttore don Vincenzo Salerno, dov'è emerso uno dei compiti dell'Opera salesiana: la creazione di percorsi di indipendenza delle persone.
Nel corso delle due visite, accompagnato dal sindaco di Santa Maria La Longa Igor Treleani e dal vicesindaco Fabio Pettenà, Riccardi ha sottolineato l'importanza di poter conoscere direttamente queste realtà per metterle nelle condizioni di poter operare al meglio a favore della comunità. «Queste associazioni devono poter contare sul nostro sostegno - ha detto Riccardi -: il compito delle istituzioni è anche quello di permettere a queste realtà di continuare a portare avanti quello che già svolgono in modo egregio, aiutandole a sviluppare le proprie sensibilità. Si tratta - continua Riccardi - di ricchezze del territorio che non possono essere sostituite da organizzazioni istituzionalizzate proprio per le loro peculiarità: sono proprio le loro caratteristiche a renderle in grado di dare risposte alle esigenze del sociale. Immaginare che le risposte, in una società che manifesta situazioni di fragilità sempre più ampie, provengano tutte dal pubblico è un'operazione più teorica che pratica e resta sulla carta».

Le parole di Riccardi

«Le realtà visitate oggi, così come quelle che ho potuto conoscere in questi mesi di mandato - precisa -, rispondono a un modello di integrazione socio-sanitaria che considera correttamente la sanità un sottoinsieme dell'aspetto più complessivo della salute dove la grande sfida è il governo delle cronicità, quelle criticità che accompagnano le persone lungo tutto l'arco della vita e alle quali è necessario dare risposte puntuali. A Santa Maria La longa le risposte arrivano: sono soprattutto sociali ma anche occupazionali. Nelle due strutture trovano lavoro circa 130 persone, la maggior parte del luogo».