19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
PORDENONE

Riccardi: «Una risposta adeguata alle malattie croniche è una sfida di civiltà»

Il vicegovernatore del Fvg è intervenuto al convegno 'Fibromialgia, l'approccio terapeutico multidisciplinare'

PORDENONE - «La risposta alle esigenze di salute della persona è una sfida di civiltà, perché chi è affetto da una patologia cronica deve poter affrontare in modo dignitoso la propria vita». Lo ha affermato il vicepresidente della Regione con delwga alla Salute Riccardo Riccardi a Pordenone nel corso del suo intervento al convegno 'Fibromialgia, l'approccio terapeutico multidisciplinare'. Alla presenza del presidente dell'associazione Fibrofamily Daniela Bettin, della consigliere regionale Mara Piccin e del presidente della III Commissione consiliare Ivo Moras, Riccardi ha spiegato quale sia l'importanza delle attività svolte dai sodalizi impegnati a dare risposte di salute a chi è affetto da una patologia cronica.

«Mentre la ricerca e la scienza aiutano a riconoscere la malattia di cui è affetto un paziente e con la quale deve convivere - ha detto il vicegovernatore - compito di un'istituzione deve essere quello di organizzare successivamente la risposta di salute da dare alla persona. La sfida di questo tempo è quella di avere a disposizione un'organizzazione che garantisca percorsi che aiutino a convivere con la malattia diagnosticata». Riccardi ha poi ricordato come la sfida non si vinca perché viene organizzata meglio l'azienda sanitaria «ma solo se quest'ultima - ha detto il vicegovernatore - diventa lo strumento dello straordinario mondo del volontariato e delle associazioni formate da persone colpite dalle varie patologie, che si mettono a disposizione di altri che hanno le stesse problematiche».

Inoltre è stato evidenziato che la Regione ha licenziato in III Commissione un disegno di legge sulla fibromialgia che andrà ora in Consiglio regionale per l'approvazione e, successivamente, dovrà approdare in Parlamento. La norma ha lo scopo di far riconoscere questa malattia come invalidante affinchè possa essere inserita all'interno dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ossia le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire ai cittadini gratuitamente o dietro pagamento di ticket.