29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Sociale

«Il mondo ha bisogno delle donne»: Despar lancia una nuova raccolta fondi

L’iniziativa sarà attiva dal 23 febbraio al 6 marzo 2019 in tutte le filiali Despar, Eurospar e Interspar in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna

UDINE - Secondo il Global Gender Gap Report 2018, redatto dal World Economic Forum, la parità dei diritti tra uomini e donne, nel mondo, sarà raggiunta soltanto nel 2126. L’Italia, nella classifica che misura la partecipazione economica, politica, educativa delle donne a livello mondiale, così come la tutela della loro salute e la loro sopravvivenza, è appena al 70° posto (116° se si considerano soltanto le pari opportunità). Eppure il mondo, come il Belpaese, ha bisogno delle donne: secondo una ricerca della Banca d’Italia, la ricchezza prodotta dalle lavoratrici in Italia è pari al 41,6% del Pil, per un valore di 614,2 miliardi di euro. «Il mondo ha bisogno delle donne» è anche lo slogan dell’ormai tradizionale raccolta fondi promossa da Aspiag Service (la concessionaria Despar per il Triveneto e l’Emilia Romagna) a favore di quattro diverse realtà locali che si occupano dei diritti e della salute delle donne, e di lotta alla violenza di genere.

Ecco dove andranno i fondi raccolti

L’iniziativa sarà attiva dal 23 febbraio al 6 marzo 2019 in tutte le filiali Despar, Eurospar e Interspar in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna. I clienti potranno arrotondare l’importo del loro scontrino con un’offerta libera, che sarà evidenziata sullo scontrino stesso con la dicitura 'Per le donne'. I fondi raccolti saranno consegnati alle quattro organizzazioni prescelte il prossimo 8 marzo, in occasione della Festa della Donna. Per la salute delle donne In Friuli Venezia Giulia il contributo sosterrà il progetto 'Medicina di genere - Go Red for Women' istituito dall’Azienda per l’Assistenza Sanitaria nr. 5 'Friuli Occidentale', gruppo di professioniste di diversa estrazione volto alla promozione della conoscenza della medicina genere-relata. Per 'medicina di genere' s’intende una dimensione interdisciplinare della disciplina medica, che studia l’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, fisiopatologia e patologia umana. Il suo scopo è comprendere in che modo le malattie di tutti gli organi e sistemi si manifestino nei due generi. La patologia cardiovascolare, e in particolare l’infarto del miocardio, è la principale causa di morte nell’universo femminile nell’età post menopausale.

«Go red for women»

L’attività del gruppo 'Go red for women', è finalizzata alla promozione di tale consapevolezza attraverso incontri di divulgazione con la popolazione e percorsi diagnostici-terapeutici genere-relati. La somma raccolta sosterrà la realizzazione di un percorso volto al riconoscimento precoce della sindrome coronarica acuta nella popolazione femminile, nei Dipartimento di Emergenza e Cardiologico. In questi dipartimenti saranno infatti collocati degli elettrocardiografi destinati alla registrazione dei tracciati elettrocardiografici nella popolazione femminile, che si accompagneranno ad uno screening dei fattori di rischio cardiovascolari e a una stratificazione del rischio genere relata. «La Medicina di genere, e la Cardiologia di genere», dichiara Daniela Pavan, responsabile del progetto nonché direttore della cardiologia di San Vito e Spilimbergo e del Dipartimento di fisiopatologia cardio-cerebro vascolare dell’AAS5 Friuli Occidentale, «rappresentano un campo innovativo di studio e ricerca medica, e sono elementi di rilievo nell’ambito della progettazione di piani sanitari e di prevenzione nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale. L’obiettivo del nostro gruppo è quello di declinare tali direttive nella quotidiana attività lavorativa».

Le parole di Paul Klotz

È l’amministratore delegato di Despar, Paul Klotz, a spiegare la ragione che è all’origine della raccolta fondi: «Non si tratta soltanto di dare un supporto economico a realtà che compiono un servizio prezioso nel nostro territorio, ma anche e soprattutto di dare visibilità a tutto il loro lavoro, e collaborare per la sensibilizzazione di tutti verso quelle aree ancora critiche in cui, come parte della società civile, siamo chiamati a intervenire per rendere possibile una vera integrazione e una vera parità dei diritti. E questo non perché le donne debbano essere trattate come una specie protetta e fragile, ma perché il mondo ha davvero bisogno del loro pieno e libero contributo umano, professionale e creativo».