29 marzo 2024
Aggiornato 01:00
Aviano

Riccardi: «Serve una nuova convenzione tra Ass 5 e associazione 'Via di Natale'»

Il vicegovernatore ha garantito l'impegno ad attivarsi per dare concretezza al nuovo accordo manifestando la propria gratitudine per il lavoro svolto dall'associazione

AVIANO - «Ridisegnare un rapporto rinnovato, con una convenzione adeguata alle mutate esigenze, fra l'Azienda per l'assistenza sanitaria n.5 Friuli Occidentale e l'associazione Via di Natale che, molto prima del sistema pubblico, ha compreso come affrontare i percorsi della persona malata anche nella fase terminale». Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla salute, Riccardo Riccardi, visitando l'hospice dell'associazione nata nel 1977, grazie all'idea di Franco Gallini.

«Dopo molti anni di impegno con risorse proprie - ha indicato Riccardi - l'associazione ha manifestato la necessità di un'integrazione più forte fra il sistema pubblico e questa importante esperienza che ha saputo garantire, attraverso l'hospice, una presenza sanitaria qualificata per le cure palliative. Ora bisogna pensare a un percorso che tenga ancor più stretto questo rapporto». In quest'ottica, il vicegovernatore ha garantito l'impegno ad attivarsi per dare concretezza alla nuova convenzione manifestando la propria gratitudine per il lavoro dell'associazione. Riccardi ha sottolineato come la onlus rappresenti un esempio capace di dare risposte laddove il pubblico non sempre riesce: «E' una lezione che l'associazione ci insegna: questa realtà privata ha capito ben prima del sistema pubblico quanto fosse necessario affrontare il percorso della presa in carico».

L'onlus, attenta a tutte le problematiche legate al cancro, realizzò la 'Casa via di Natale 1', con dodici posti, letto nel 1989 per ospitare gratuitamente i familiari di malati oncologici. A questa struttura si affiancò la 'Casa 2' formata da trentaquattro mini appartamenti con settantaquattro posti letto per dare ospitalità gratuita, oltre che ai familiari, anche ai malati oncologici in terapia day-hospital e, in vent'anni, ha ospitato gratuitamente oltre 48mila persone. In fase di costruzione, come ha spiegato la direttrice Carmen Rosset Gallini, si presentò il problema del malato oncologico in fase avanzata di malattia e la necessità di realizzare l'hospice. Una struttura sanitaria, accredita con la Regione, con una propria equipe di professionisti competenti per prendersi cura in modo globale del malato e della sua famiglia. «Un esempio lungimirante - ha concluso Riccardi - che merita tutta la nostra attenzione».