28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Sesto al Reghena

Caso di positività alla tubercolosi: bimba di 10 anni ricoverata in ospedale

Per precauzione, le autorità sanitarie, hanno deciso di avviare una verifica a tappeto tra bambini e personale che è entrato in qualche modo in contatto con la piccola

SESTO AL REGHENA - Una bambina di 10 anni, nata in Italia da famiglia originaria del Burkina Faso, è risultata positiva alla tubercolosi. E' successo a Sesto al Reghena, con la piccola che da qualche giorno è ricoverata in ospedale. La bambina frequenta una scuola primaria nella località in provincia di Pordenone e per precauzione, le autorità sanitarie, hanno deciso di avviare una verifica a tappeto tra bambini e personale che è entrato in qualche modo in contatto con la piccola. A invitare alla calma è il sindaco di Sesto al Reghena, Marcello del Zotto, assicurando che l'azienda sanitaria ha la competenza e la professionalità per gestire al meglio la situazione. 

«Pur essendo un caso da considerare, per definizione bacillifero, o contagioso, in realtà - spiega il Massimo Crapis responsabile del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Pordenone - va sottolineato il fatto che deve essere ritenuto a bassissima contagiosità in relazione al fatto che si tratta di un bambino, per definizione considerato poco contagioso, che nell’aspirato gastrico la ricerca diretta è risultata negativa ed infine perché, grazie allo screening avviato da subito in occasione del precedente contatto, siamo relativamente certi che la malattia è presente da poche settimane. Nonostante ciò si ritiene razionale procedere a eseguire le Mantoux a tutti i contatti da considerare stretti come i compagni di classe, insegnanti e altro personale secondo quanto verrà stabilito dalla valutazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria 5 e per tale motivo si è provveduto a organizzare un incontro nella sede della scuola primaria A. Cicuto di Bagnarola, con i genitori dei compagni di classe della bambina, per spiegare le ragioni di tale necessità rassicurandoli comunque in merito al basso rischio che corrono i loro figli».

«Va comunque sottolineato - conclude il dottor Crapis - che il presente caso va considerato, dal punto di vista epidemiologico, come potenzialmente atteso, dal momento che la nostra area, sia intesa come AAS5 che come Regione, risulta avere un’incidenza di malattia tubercolare tra i 7 e gli 8 casi per 100.000 abitanti con dati di incidenza sostanzialmente stabili da almeno 10 anni».