19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
L'intervento

3 aprile, Manzan: «L’Europa di oggi avrebbe bisogno dei valori del Friuli»

La candidata alle elezioni europee con Fratelli d’Italia, parla del 3 aprile e della Festa del Friuli, che nel 2019 celebra i 942 anni dalla nascita dello Stato patriarcale friulano

UDINE - «L’orgoglio di essere friulani va certamente celebrato e non sminuito. Siamo un popolo fiero che a volte, però, ha paura di mostrare le proprie radici e la propria identità». Giulia Manzan, candidata alle elezioni europee con Fratelli d’Italia, parla del 3 aprile e della Festa del Friuli, che nel 2019 celebra i 942 anni dalla nascita dello Stato patriarcale friulano.

Valori di civiltà e convivenza

«L’Europa malconcia e barcollante di oggi – aggiunge – avrebbe bisogno di appropriarsi di quei valori che hanno portato alla nascita, in Friuli, del primo Parlamento del Vecchio Continente, valori che hanno fatto della nostra terra un esempio di civiltà e di convivenza pacifica tra le tre grandi etnie europee, quella romana, quella slava e quella germanica. Una ricchezza sociale ma anche economica, che oggi andrebbe sfruttata soprattutto dal punto di vista turistico. I nostri vicini austriaci e sloveni, in questo, sono più avanti di noi, e penso che l’Europa debba servire per colmare questo gap, rafforzando i rapporti e riducendo le distanze».  

Istituzioni ancora poco attente 

«La lingua friulana è viva e radicata nel popolo, ma molto resta da fare a livello istituzionale – mette in luce Manzan –. Penso, ad esempio, alle produzioni televisive e radiofoniche in Rai, con lo Stato che si dimostra inadempiente rispetto alle prescrizioni della legge di tutela delle minoranze. Bene l’insegnamento delle scuole, ma certamente si può fare di più, così come la lingua friulana potrebbe trovare maggiore spazio nei documenti ufficiali e nei rapporti tra istituzioni e cittadini. La mia visione di Europa è distante da quella delle lobby e dei burocrati, vicina a quella dei popoli e delle identità territoriali. Di questo dovrebbe occuparsi l’Ue, di sostenere le tipicità creando opportunità di lavoro sul territorio, per dar modo ai nostri giovani di restare a vivere e a lavorare in loco utilizzando le lingue del territorio». Questa la riflessione di Giulia Manzan.