19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Le dichiarazioni

Aviano, Sut e De Carlo: «No al continuo taglio dei posti di lavoro italiani in base»

I deputati M5s si dichiarano a sostegno della causa, ed affermano inoltre di aver già aperto un canale di dialogo con il Governo

AVIANO - Un canale di dialogo governativo per i centoquindici posti di lavoro andati persi in tredici anni nella base militare di Aviano, da tempo sotto l’attenzione del coordinamento sindacale attivo sul fronte dei diritti nel presidio Usaf: è quanto annunciato dal deputato pentastellato Luca Sut a sostegno della causa che vede al centro l’'erosione' del personale civile italiano in forze nell'infrastruttura militare friulana.

«Mi sono reso portavoce della causa che interessa da vicino i civili impiegati ad Aviano che - dichiara Sut - in questi anni, hanno subìto un importante taglio ai posti di lavoro interni alla base, nonostante questi fossero destinati, dalla vigente normativa e dai contratti nazionali di settore, a cittadini di nazionalità italiana. Ho accolto dunque con favore la segnalazione dei sindacati impegnati sul fronte della tutela dei lavoratori italiani anche attraverso il coinvolgimento dei dicasteri competenti. Ad oggi - prosegue Sut - la penalizzazione permane, a vantaggio di civili americani spesso parenti dei militari in servizio, preposti a lavori di mano d’opera interna a discapito dei nostri connazionali che, lentamente, ad Aviano, si vedono sempre meno».

L'iniziativa

In chiusura, il discorso dell’ingegnere pordenonese, alla Camera nelle file del M5s, volge all’iniziativa intrapresa a supporto della questione: «Ho ritenuto opportuno assieme alla collega a Montecitorio, Sabrina De Carlo, aprire già mesi fa un canale di dialogo col Governo che sto sensibilizzando su una causa dalle ricadute occupazionali e sociali da non sottovalutare per il nostro territorio». E’ poi la stessa De Carlo ad aggiungere: «Questo Governo ha a cuore la tutela dei lavoratori e si adopera, ogni giorno, per creare nuovi posti di lavoro. Anche in questo caso - ha poi sottolineato - nei mesi scorsi abbiamo avviato un dialogo con il Governo e non resteremo insensibili alle richieste che provengono da cittadini e sindacati e, per questo, abbiamo aperto un dialogo in cui possano trovar spazio confronto e mediazione. La perdita del posto di lavoro da parte dei nostri connazionali nella base militare di Aviano - ha concluso - non è un segnale positivo e non possiamo chiudere gli occhi di fronte ad una situazione così allarmante».