28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
L'intervento

Legge omnibus: Federalberghi contraria alla deregulation urbanistica

La presidente Fvg Paola Schneider boccia la scelta di togliere ai consigli comunali il potere di decidere sui temi di pianificazione e programmazione territoriale

UDINE - «Con l’approvazione della proposta di legge 26 in Consiglio regionale 'Misure urgenti per il recupero della competitività regionale' si introduce la possibilità di derogare agli strumenti urbanistici e regolamenti edilizi comunali, togliendo al Consiglio comunale il potere di decidere sui temi di pianificazione e programmazione territoriale. Una legge che uniforma e rende omogeneo il territorio regionale, come chiesto dall’Ance, l’associazione dei costruttori edili, senza però tenere più conto delle peculiarità e delle diversità di una regione che si estende dalla montagna al mare, passando per città e borghi pieni di storia». Lo afferma Paola Schneider, presidente regionale di Federalberghi, inserendosi nel dibattito sulla Pdl 26. «In Fvg mancano posti letto di qualità, hotel 5 stelle che possano attrarre il turismo di alto livello, resort con spa e piscine che alzino il livello medio dei servizi, ma non credo che la strada sia andare in deroga agli strumenti urbanistici dei Comuni – prosegue Schneider –, che sono pensati per uno sviluppo armonioso, nel rispetto delle diverse esigenze del cittadino pur nella tutela dei diritti collettivi. Una cosa è cercare il rimedio ai tempi biblici che impiegano gli enti locali a rilasciare le autorizzazioni, un'altra lasciare mano libera a società di capitali, gruppi immobiliari, costruttori e speculatori con grandi appetiti verso il nostro territorio».

Una legge voluta dagli albergatori? «Facendo una piccola indagine, certamente non esaustiva, risulta che non sono molti i progetti di riqualificazione o ampliamento bloccati dai Comuni, a meno di forti vincoli storico culturale, di disturbo dell’armonia del contesto paesaggistico o di raggiungimento della massima capienza consentita dai regolamenti comunali. La nostra categoria non ha mai chiesto di eludere i regolamenti comunali. È certamente vero che ci sono varie urgenze di riqualificazione: penso alle caserme, ai grandi immobili dello Stato ormai vuoti, agli alberghi fatiscenti e chiusi da anni, ma sarebbe bastata una norma ad hoc per questi casi piuttosto che stravolgere l’intero sistema urbanistico comunale. La nostra Regione – conclude la presidente di Federalberghi Fvg – non è adatta ai grandi numeri, all’industria turistica. Non abbiamo né le strutture né le infrastrutture né i servizi. Bisognerebbe ripensare tutto il sistema turistico. Cerchiamo di innalzare la qualità estetica degli alberghi e dei servizi al turista, innalziamo la professionalità dei gestori e degli addetti, curiamo di più le relazioni con l’ospite, creiamo più momenti di svago e incontri culturali, dotiamoci di tecnologie avanzate, aiutiamo il settore ricettivo esistente a riqualificarsi sotto questi aspetti per dare al nostro ospite più qualità».