19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
L'intervento

Riccardi replica alla Cgil: «Prima di parlare di sanità, meglio informarsi»

Il vicepresidente della Regione smentisce il taglio di 39 posti letto di medicina e assicura che i 9,5 milioni per le assunzioni non si sono mai mossi da dov'erano

UDINE - «L’informazione sull’interesse comune necessita di competenza, trasparenza ed equidistanza. Per cui se si vuole intervenire su questioni delicate come quelle della sanità occorre prima essere informati o non distorcere le informazioni».  Lo dichiara il vicepresidente e assessore alla salute Riccardo Riccardi rispondendo a quanto contenuto in un volantino distribuito a Udine da una rappresentanza sindacale della funzione pubblica. 

Riccardi smonta le tesi del sindacato

Le risposte puntuali del vicepresidente riguardano un presunto taglio di 39 posti letto di medicina che invece non è previsto.  Dall’altra parte quella che viene descritta come chiusura del reparto post acuti è in realtà una riorganizzazione che viene compensata da più posti nelle Rsa e nelle specialità mediche. Per quanto riguarda Cividale invece i posti letto sono da tempo 22 e aumenteranno di 8 unità per i lungo-degenti (Suap) e di una unità per le cure palliative. Per quanto riguarda AsuiUd poi, come indicato dalla stessa Azienda, al 30 aprile il bilancio del personale era in sostanziale equilibrio tra infermieri e Oss presenti, annullando quindi la critica di carenza del personale. 

Nessun taglio dei fondi per le assunzioni

Un appunto anche sulle procedure del concorso per gli infermieri: «Ci sono delle leggi e delle procedure che stabiliscono tempi e modi dei bandi pubblici. Spero che l’organizzazione sindacale in questione non abbia intenzione di riscrivere la norma a proprio piacimento». Infine, ha chiosato Riccardi, «per quanto riguarda i miracoli che mi dicono di aver annunciato, ed cosa ben lontana dalla realtà perché ho sempre dichiarato che fino a quando non ci sarà un testo di legge ci sono solo delle proposte, mi dispiace deludere alcuni, soprattutto per quanto riguarda i 9,5 milioni di tagli. Siccome i tagli non ci sono stati, quei fondi non si sono mai mossi da dov'erano: solo che prima non potevano spenderli per il personale».