Picchia la moglie e la costringe a stare in casa: condannato marocchino
La donna sarebbe stata «segregata» in casa, impossibilitata a comunicare con l'esterno o uscire da sola neppure nel cortile dell'abitazione
UDINE - Un cittadino marocchino, 59 anni, residente nel Friuli Collinare, è stato condannato dal Tribunale di Udine, con rito abbreviato, a 3 anni e 8 mesi di reclusione per maltrattamenti ai danni della moglie. Per almeno due decenni l'uomo avrebbe costretto la donna, una connazionale di vent'anni più giovane, a subire violenza fisica e psicologica.
Secondo quanto ricostruito durante un'indagine dei carabinieri della Compagnia di Cividale del Friuli e presentata in una conferenza stampa, la donna sarebbe stata 'segregata' in casa, impossibilitata a comunicare con l'esterno o uscire da sola neppure nel cortile dell'abitazione, svilita, privata di qualsiasi autonomia economica e costretta a subire cinghiate e colpi con dei tubi. In alcuni casi il marito l'avrebbe anche afferrata al collo.
Alle violenze avrebbero assistito anche i due figli della coppia, ora maggiorenni. Le indagini sono partite a inizio 2018 quando la donna era scappata di casa, trovando rifugio da alcuni parenti in provincia di Padova.
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