Poeta muore a 38 anni a causa di una malattia
Addio a Maxime Cella. Amava scrivere e raccontare ciò che gli stava attorno, ma gli piaceva praticare anche lo sport
UDINE - Ha lottato con tutte le sue forze ma, alla fine, la malattia ha avuto la meglio. Maxime Cella, poeta e insegnante, è morto martedì a soli 38 anni. Abitava a Udine, nella zona di via Riccardo Di Giusto, dove era diventato un riferimento per molti cittadini, grazie alla sua sensibilità e alla sua preparazione.
Amava scrivere e raccontare ciò che gli stava attorno, ma gli piaceva praticare anche lo sport: il nuoto, il crossfit, il calcio. Prima di scoprire di essere malato, insegnava lingue nel carcere di Tolmezzo, nell’attesa di entrare di ruolo in una scuola statale. La data dei suoi funerali non è stata ancora fissata.
Questo il ricordo di Davide De Lucca: «I suoi versi mi colpirono subito per la loro forza, per la scelta delle parole e per il loro suono, e non lo dico con la retorica che di solito si riserva con pudore a chi non c’è più. Lo dico soprattutto da lettore e con la massima sincerità. Lo dichiarai più volte pubblicamente. Mi sorpresero la sua serietà, la sua passione e la precisione con cui chiese fossero impaginate. Conobbi Maxime circa un anno fa durante La notte dei lettori. Lesse alcune sue poesie in pubblico e di nuovo fui colpito dalla sua voce, dalla sua presenza delicata, dal modo con cui muoveva gli occhi dal foglio alle persone. E dalla sua gentilezza. Gentilezza che ritrovai anche nei pochi scambi di email che avemmo».
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