28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
L'intervento

Santoro (Pd): «Il ritorno alle Province non risolverà i problemi dei Comuni»

Per la consigliera regionale «è necessario pensare a strumenti straordinari, che non hanno nulla a che fare con le scatole e con le poltrone»

UDINE - "La reintroduzione a forza delle Province non risolverà i problemi dei Comuni e degli Enti locali. Quanto annunciato da Roberti all'assemblea Anci, ossia la creazione di nuovi enti intermedi che raccoglieranno funzioni della Regione, non darà una soluzione alla carenza di personale nei municipi o alle problematiche che quotidianamente i sindaci affrontano. È necessario pensare a strumenti straordinari, che non hanno nulla a che fare con le scatole e con le poltrone, ma che agiscono su nuovi reclutamenti e mobilità». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro.

«Da un lato c'è la forte preoccupazione che il personale oggi nelle Uti possa essere dirottato verso le nuove Province e non rimanga invece a disposizione dei Comuni. Dall'altro lato c'è la certezza che un ente intermedio che si occuperà delle funzioni oggi gestite dalla Regione, a eccezione dell'edilizia scolastica, non inciderà in alcun modo sulle competenze dei Comuni, come assicurato dall'assessore. E infine non risolverà al contempo nessun problema ai Comuni operando a un piano e livello diversi».

Secondo Santoro, «come è stato fatto con l'Ufficio scolastico regionale, dove l'assessore Rosolen ha previsto un'iniezione di forze e personale suppletivo, così occorre fare per i nostri Comuni. Il ritorno delle Province - conclude - non risolverà nessuno dei problemi dei Comuni, creerà sicuramente qualche nuova poltrona dopo quelle dei vari cda, ma non intaccherà le carenze di segretari comunali, ragionieri (funzione che non potrà mai essere svolta a livello di ente provinciale), tecnici e funzionari negli enti locali e non risolverà nemmeno il problema delle procedure o della semplificazione».