23 aprile 2024
Aggiornato 08:00
L'intervento

Scuola, farraginoso e poco chiaro l'accesso ai fondi regionali per le assunzioni

Critica la Cgil, che ha chiesto un incontro all’assessore Rosolen e ai vertici dell’ufficio scolastico regionale

UDINE - Poca chiarezza sui criteri di assegnazione e sulle modalità di utilizzo dei fondi stanziati dalla Regione per il sostegno alle assunzioni di personale Ata e insegnanti di sostegno da parte delle scuole del Friuli Venezia Giulia. A dirlo è la Cgil, con il segretario Villiam Pezzetta e con Adriano Zonta, referente regionale del sindacato scuola Flc. Pur confermando il giudizio positivo sulla misura, che per l’anno scolastico 2019-2020 ha consentito la distribuzione di 1.250.000 euro, di cui 400mila euro per il personale Ata e 850mila sul sostegno, la Cgil denuncia la mancanza di comunicazioni ufficiali alle scuole sulle modalità di richiesta, sui criteri di accesso e, dopo la pubblicazione dei riparti, sulle modalità di utilizzo dei fondi e sulle relative rendicontazioni.

«A quanto ci risulta – si legge in una lettera inviata dalla Flc all’assessore Rosolen, all’Ufficio scolastico regionale e per conoscenza ai dirigenti scolastici di tutte le scuole pubbliche della regione – nessuna circolare è stata inviata né dall’Usr né dalla Regione sulle modalità di accesso ai fondi, né è mai stato formalizzato ufficialmente il criterio di individuazione delle scuole beneficiarie. Inoltre non c’è stato alcun accordo sindacale sulla tipologia dei rapporti di lavoro attivabili grazie al sostegno economico della Regione». Questi i principali rilievi mossi dalla Cgil, che ritiene insufficiente, riguardo all’avvio delle assunzioni, il generico riferimento all’accordo sottoscritto tra la Regione e il ministero. «La mancanza di indicazioni operative – spiegano Pezzetta e Zonta – rischia di appesantire notevolmente, anzi lo sta già facendo, la gestione della misura da parte degli istituti, finendo per rallentare le assunzioni ipotizzate, o nella peggiore delle ipotesi per rimandarle sine die, con la contestuale rinuncia ai fondi. C’è il rischio, in sostanza, che parte dei fondi resti inutilizzata. Senza dimenticare – aggiungono i due sindacalisti – che molte scuole si sono mosse in ritardo già nella corsa ai fondi, non avendo ricevuto comunicazioni ufficiali né dalla Regione né dall’Ufficio scolastico. Comunicazione che è arrivata solo al termine dell’iter, in forma molto stringata, per informare le scuole dell’avvenuto riparto e della pubblicazione delle liste degli istituti finanziati sul sito della Regione».

Queste le ragioni che hanno indotto la Cgil a chiedere un incontro urgente con l’assessore e l’Usr, sia per i necessari chiarimenti sulle modalità operative cui dovranno attenersi le scuole per procedere alle assunzioni, sia in vista di un accordo quadro che possa contribuire a rendere più chiaro e lineare tutto il processo negli anni a venire. «È necessario infatti – concludono Pezzetta e Zonta – che uno strumento importante come quello messo in campo dalla Regione per rafforzare gli organici delle scuole venga utilizzato in un quadro di regole e procedure certe, per non appesantire il già gravoso lavoro delle segreterie delle scuole e accelerare l’iter delle assunzioni, scongiurando nel contempo il rischio che quelli assunti in virtù del sostegno regionale divengano lavoratori di serie B».