16 aprile 2024
Aggiornato 06:00
MARTIGNACCO

Crisi Safilo, Bini: «Fronte comune con i sindacati per salvaguardare i lavoratori»

Fissato il tavolo nazionale al Mise: si terrà il prossimo 16 gennaio

MARTIGNACCO - «Questa settimana siamo andati a Roma e abbiamo ottenuto la convocazione dei vertici della Safilo al tavolo nazionale fissato per il prossimo 16 gennaio. Avevamo già precedentemente incontrato l'azienda, e adesso, prima dell'appuntamento al Ministero, vogliamo incontrarla nuovamente per esporre tutti gli strumenti a nostra disposizione finalizzati a sostenere la continuazione dell'attività industriale in regione. Lo facciamo in piena intesa con i sindacati, assieme ai quali - e a Confindustria di Udine, che vogliamo coinvolgere - andiamo a creare un fronte comune, con la volontà di produrre il massimo sforzo per salvaguardare il lavoro di 235 persone». Lo ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, nel corso dell'incontro con le sigle sindacali sulla crisi che ha investito lo stabilimento Safilo di Martignacco.

Bini, sottolineando come da parte della Regione ci sia la massima disponibilità a condividere assieme alle parti sociali l'elaborazione di una serie proposte da sottoporre all'impresa, ha evidenziato che, relativamente al tavolo nazionale, «facendo appello al buon senso dell'impresa, mi auguro che la convocazione al Ministero possa comportare una sospensione delle scelte annunciate in ordine alla chiusura dello stabilimento». L'assessore, dopo aver elencato ai rappresentanti dei lavoratori le possibili aree d'intervento della Regione (credito agevolato, incentivi, formazione e contributi sui bandi per l'innovazione), ha ribadito l'opportunità di concentrare da un punto di vista logistico il confronto con Safilo sul territorio regionale, in considerazione del numero di lavoratori coinvolti, che in Friuli Venezia Giulia è significativamente superiore a quello degli altri impianti Safilo in Italia.

Concludendo, Bini ha riaffermato che il tavolo romano ha l'obiettivo in primis di tenere la situazione sospesa, «nel frattempo però l'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia, come abbiamo dimostrato anche oggi, intende assolvere appieno al proprio ruolo di rappresentare nel miglior modo possibile gli interessi dei cittadini di questa regione e, nella fattispecie, dei 235 lavoratori dello stabilimento di Martignacco».