29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
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I supermercati Despar, Eurospar e Interspar protagonisti della Colletta Alimentare

Nel 2018, grazie alla disponibilità di 145.000 volontari e alla generosità di oltre cinque milioni di donatori, in tutto il Paese sono state raccolte e distribuite oltre 8.000 tonnellate di cibo

UDINE - Ogni anno, nel mondo, vengono buttati circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, di cui ben l’80% ancora consumabile. Di questi, 222 milioni di tonnellate vengono sprecate nei paesi industrializzati; e se pensiamo che nel mondo milioni di persone soffrono la fame, e che tutto il cibo sprecato basterebbe a sfamare 2 miliardi di persone nel nostro pianeta, possiamo renderci conto di quanto possa essere importante agire e reagire davanti a questa situazione.
Proprio per rimettere in circolo la merce non più vendibile, ma ancora perfettamente consumabile, Aspiag Service, la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto e l’Emilia Romagna, ha aderito anche quest’anno alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus.

I volontari del Banco sono stati presenti in oltre 200 delle 241 filiali Despar, Eurospar e Interspar che l’azienda gestisce nel Triveneto e in Emilia Romagna. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, per Despar, è parte di un processo virtuoso che mira a ridare valore al cibo, come spiega il direttore marketing Fabio Donà: «La condivisione promossa dalla Colletta, per noi, va di pari passo con la riduzione degli sprechi alimentari e il recupero della merce non più vendibile. Non solo, è un modo di concretizzare la nostra responsabilità sociale d’impresa, proprio attraverso i nostri punti vendita, che, una volta in più, si sono trasformati in luoghi di vicinanza e solidarietà".

Grazie alla collaborazione proprio con Banco Alimentare e altri enti come Last Minute Market, Despar è infatti impegnata da tempo nel recupero e ridistribuzione dei prodotti alimentari invenduti. Nel 2018 l’azienda ha recuperato dai propri scaffali e rimesso virtuosamente in circolo prodotti alimentari non più vendibili anche se ancora commestibili, per un valore complessivo di 6,9 milioni di euro. «I nostri supermercati in Triveneto e in Emilia Romagna sono abbinati ad almeno una Onlus che regolarmente preleva e ridistribuisce la merce non più commercializzabile», conclude Donà.
Come Azienda vogliamo essere protagonisti sempre più attivi di un processo virtuoso di eliminazione degli sprechi alimentari e di informazione e formazione verso i nostri collaboratori ed i nostri clienti».